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Di Gregorio (Pd): sottrarre risorse alle bonifiche significa tradire la rinascita di Taranto

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“Nel giro di pochi giorni Taranto ha visto vacillare i finanziamenti per i Giochi del Mediterraneo del 2026 e scopre che il Milleproroghe sposta in favore di Acciaierie d’Italia 575 milioni di euro destinati alle bonifiche del territorio. Questo significa tradire la rinascita di Taranto”.

Lo afferma il consigliere regionale Vincenzo Di Gregorio (Pd). “Il Governo e le forze politiche che lo compongono – continua – non possono giocare con il futuro dell’area ionica. Non ci piacciono bluff e doppi giochi. Non accettiamo manine che dirottano somme ingenti da un capitolo di spesa all’altro. Oppure che privilegiano grandi eventi sportivi in programma in città del Nord Italia”.

“Da quanto abbiamo appreso – aggiunge il consigliere regionale – la misura inserita nel decreto Milleproproghe destina 575 milioni di euro ad Acciaierie d’Italia. I fondi in questione sono quelli sequestrati dalla Procura di Milano ai Riva, ex proprietari dell’Ilva. Si tratta di risorse destinate agli interventi di bonifica ad opera di Ilva in amministrazione straordinaria che, ora finanzieranno il processo di decarbonizzazione”.

Di Gregorio sottolinea un altro aspetto. “Tutto questo – evidenzia – sta avvenendo in un periodo in cui Taranto è priva di una guida politica e quindi non può far valere con la giusta determinazione le sue ragioni sui tavoli nazionali. Mi complimento, ancora una volta, con i fautori della congiura di palazzo che ha determinato questa condizione”.

Di Gregorio, infine, si unisce all’appello dell’on. Pagano: “Il Governo faccia urgentemente chiarezza su questo pasticcio”. E aggiunge: “Vengono sottratte risorse ad un territorio devastato dal punto di vista ambientale, martoriato da malattie e morti, interessato da una gravissima crisi industriale. Taranto sta faticosamente cercando di cambiare il suo modello di sviluppo, imprimendo e innescando dal basso nuove processi economici, sociali e culturali. Non vorrei che fosse proprio questa voglia di cambiamento a dare fastidio a quanti, invece, hanno interessi fortissimi per mantenere Taranto legata a dinamiche industriali ed economiche del passato”.

Taranto, 02 gennaio 2022