La spiritualità e la musica d.o.c. alla parrocchia Santissima Croce di Taranto-Lido Azzurro
Lunedì 23 Dicembre è stata inaugurata la parrocchia Santissima Croce di Taranto-Lido Azzurro.
Un momento di altissima spiritualità che il parroco, don Francesco Curlacci, ha voluto magnificare con la splendida musica di un violinista tarantino, Francesco Greco, autentico talento oramai di livello nazionale, accompagnato dal suo gruppo.
Alla presenza degli abitanti di Lido Azzurro e di un nutrito gruppo di amici, la musica soave del violinista ha reso l’aria frizzante e non sono mancati momenti particolarmente emozionanti.
Abbiamo chiacchierato a lungo con Don Francesco Curlacci e lui ci ha raccontato quanto avvenuto nell’ultimo periodo nella parrocchia.
“Per la nostra parrocchia, la visita del Vescovo Filippo Santoro del 17 novembre, è stata senza dubbio motivo di gioia, ma anche di grande attesa. Non un’attesa fine a se stessa, ma qualcosa che ci ha permesso, come operatori pastorali, come parrocchiani in generale e come cittadini di un quartiere, di fare il punto sul nostro percorso di fede, di meditare su cosa sia per noi la parrocchia, essere comunità e comprendere dove stiamo andando nel nostro cammino, su cosa vuol dire essere cittadini “presenti e propositivi” sul territorio e non invece, come spesso accade, cittadini perennemente lamentosi ed insoddisfatti di tutto e di tutti, senza mai rimboccarsi le maniche e lavorare all’unisono per un Quartiere migliore.
Sua Eccellenza, dopo aver celebrato l’eucaristia, si è trattenuto per più di un’ora per mostrare anzitutto la sua paterna vicinanza e il suo conforto a tutti noi ed ha ascoltato gli interventi di ciascuno, sulla propria esperienza di vita all’interno di un quartiere gravemente colpito dai danni del maltempo dello scorso mese e non considerato da una società inquinata dalla cultura dello scarto. Abbiamo potuto consegnare nelle sue mani paterne il “sogno” che ciascuno di noi porta in sé, l’immagine, il desiderio di qualcosa di diverso che ancora oggi non ci è “dato”.
Allo stesso tempo abbiamo potuto ascoltare il sentire del Vescovo il quale ci ha esortati a rendere il nostro Quartiere, mediante un buon vissuto comunitario, sociale e religioso, il luogo della vittoria; ovvero quel Quartiere alimentato del fuoco, che arde a mai si spegne, della solidarietà e della passione capace di espandersi per “attrazione” esattamente come Cristo attira tutti a sé con la forza del suo amore.
Ci ha incoraggiati, anche, a testimoniare, con uno stile di vita credibile, una comunità basata non su una speranza tiepida ma su quella “passione cristiana” che affonda le sue radici in una fede semplice e senza esitazioni verso Cristo e la sua parola di salvezza, capace di cambiare il presente ed il futuro, cominciando da noi stessi.
Diceva anche, che non dobbiamo mai tirarci indietro alle nostre sfide che, nel nostro territorio, rimangono tante, probabilmente sempre le stesse, che sembrano sfiancarci e scoraggiarci per gli esigui risultati, ma la fede ci spinge ad insistere.
Noi come chiesa, diceva ancora, non staremo a guardare; collaboreremo nelle cose giuste come la difesa della salute, dell’ambiente, della vita dal suo compimento sino al suo termine naturale, nella creazione di infrastrutture che favoriscono il lavoro giovanile in modo che la maggioranza dei nostri giovani non debba emigrare per trovare lavoro.
Ma da soli, è difficile realizzare tutto questo; c’è bisogno di qualcuno vicino a noi che ci comunichi la bellezza di essere comunità fatta di persone concrete con una laicità vivace che ha come radice l’esperienza bella della famiglia quale luogo dell’amore e chiesa domestica.
C’è bisogno di qualcuno che ci richiami dalla distrazione in cui cadiamo: dalla fragilità, dalla menzogna e dal male. Questo Qualcuno si chiama “Gesù, il Risorto” che ci precede, ci chiama a seguirlo e ci invia.
Occorre frequentare il segno della vittoria di Cristo, la comunità concreta in cui si incarna la Chiesa, cioè la nostra parrocchia, le associazioni, i gruppi che accolgono la sua presenza e la mettono al centro della vita.
Questo è uno dei punti più dolenti, la sfida più ardua per noi: fare “comunità secondo il Vangelo”.
L’intervento del Vescovo si è concluso consegnando, lui questa volta, nelle nostre mani il suo più grande desiderio: che ciascuno di noi riscopra il valore dell’iniziazione cristiana, cioè come si diventa “cristiani” e quindi “discepoli missionari innamorati”.
Un fiume in piena Don Francesco, degno del suo nome, voglioso di portare armonia nel quartiere, seguendo anche fuori dal percorso i suoi parrocchiani. Per quanto riguarda l’evento del 23, una bella pettolata ha contornato il momenti magico vissuto anche da noi. Buon Natale.
Francesco Leggieri
Sottufficiale Marina Militare in pensione- fondatore associazione culturale Delfino Blu (1996), promotore per 8 anni consecutivi Premio Città di Taranto, premio rivolto ad artisti, pittori scultori, artigiani, fotografi, provenienti da diversi paesi esteri, premi di poesie. Mostre d’arte varia. Cofondatore blog Blufree. Appassionato da ragazzo di fotografia. Aderisce da anni ad una associazione di Templari (solidarietà e beneficenza)