Politica

BOLDRINI: LA SINISTRA ALLA TAMPON-TAX

Condividi questo articolo:

Fino a qualche tempo fa si parlava di “sinistra al caviale”, termine per definire gli ex Pci ormai non più usi a frequentare  operai e fabbriche, ma salotti per intellettuali con bouffet di tartine di caviale. Oggi se ne parla meno perché Pd e dintorni contano sempre meno, ma agi e lussi continuano a essere un obiettivo degli sconsiderati e ben pasciuti eredi dell’allora “partito dei lavoratori”.

Ed ecco che, a far riaccendere i riflettori su un personaggio che ha fatto ridere o incavolare  gran parte degli italiani, l’on. Laura Boldrini, arriva  la “sinistra al tampax”.

Spiego subito di che si tratta. Laura Boldrini, regalata agli italiani dal “più a sinistra che non si può”  Nichi Vendola grazie ai  meriti pregressi di portavoce dell’organizzazione rifugiati, sei anni fa era diventata parlamentare, subito eletta presidente della Camera, e ora rieletta con Liberi e Uguali. Cosa ricordate della Boldrini? Io solo le stupidate sull’ossessione di mutare il lessico in versione “femminista”: la presidenta, la medica, e roba simile.

Confinata fra i banchi e senza più la possibilità di alzare il ditino della supremazia comunista dall’alto scranno della presidenza, la nostra “guerriera” ha sposato un grande obiettivo di civiltà: abbassare l’iva sugli assorbenti delle donne. Al grido (ha detto proprio così): “Il ciclo non è un lusso!”, ha affiancato l’associazione Onde Rosa che sull’argomento ha raccolto 255mila firme.

A onor del vero, la richiesta di abbassare l’iva sugli assorbenti igienici delle donne dal 22 al 4-5 per cento, era stata avanzata qualche anno fa dall’allora piddino Pippo Civati, ma non se n’era parlato nemmeno visto l’argomento e, forse, anche visto il personaggio. Insomma, paga degli ultrabenefit  destinati a vita agli ex presidenti della Camera (anche a Fini, Casini, Pivetti, ecc.), ma triste per essere rientrata nel cono d’ombra,  la  Boldrini ha imbracciato l’arma dello sconto dell’iva sugli assorbenti e ha guadagnato qualche articolo di giornale e le immancabili ospitate in tivvù.  L’occasione è stata la bocciatura della maggioranza a un emendamento  pd sull’argomento al dl Semplificazione.

Noi che siamo cittadini normali, però, pensiamo che si dovrebbe lottare per abbassare l’iva su ben altre merci: pensiamo ai prodotti per i neonati. Quel 22 per cento di iva sugli assorbenti che per Boldrini  è “una discriminazione che colpisce le donne”, è una vera vergogna nazionale quando è applicata ai pannolini per bambini,  al latte artificiale, agli omogeneizzati e a biberon, tettarelle e simili.

E’ vero che quest’anno, alla vigilia  della Conferenza della Famiglia di Verona (guarda caso!) dal Pd è stata depositata una proposta di legge per lo stesso motivo. Ma perché non l’hanno fatto nei lunghi anni in cui hanno governato loro?

Non tutti sanno che è un’antica tattica del vecchio Pci (mai morta) presentare proposte di legge su tutto il possibile, anche in contraddittorio fra loro, da usare nelle polemiche politiche. Se contestate qualcosa a un politico di sinistra, il compagno di turno vi risponderà ineluttabilmente con: “Alla Camera è depositata da tempo una nostra proposta di legge…”.

La verità è che ormai abbiamo visto governi di centro, di destra e di sinistra e nessuno ha fatto niente in tal senso. In compenso tutti si sono lamentati per la decrescita demografica italiana. Ma come si fa a fare figli quando la maggior parte degli italiani ha difficoltà economiche e il fisco infierisce anche sui neonati?

Se questo ci rende molto tristi, le battaglie sinistre per la tampon-tax  di madame Boldrini & Co. ci fanno proprio incavolare.

Antonio Biella