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Il Gen. Tarantino alla Scuola Volontari A.M. di Taranto

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Tanta emozione al Giuramento degli avieri

La prima emozione ti coglie quando, entrata la Fanfara a note spiegate, l’enorme pubblico di parenti e amici dei giurandi prorompe in un fragoroso applauso.

Quell’applauso racconta della tensione, della contentezza, dell’orgoglio di padri, madri, nonni, fidanzate/i, da ore sotto il sole ancor cocente del novembre tarantino, abbacinati dal riflesso del secondo seno del Mar Piccolo. Proprio quello scorcio di mare che, dal piazzale dell’ex idroscalo, ti dà l’illusione di vedere ancora i grandi e pesanti idrovolanti Cant Z decollare e ammarare per eroiche missioni.

Quell’applauso sembra niente, invece è tanto.

Inizia la cerimonia del Giuramento  del 23° Corso V.F.P.1 denominato “Delfo II” – 2° Incorporamento 2018.  Entrano i ragazzi e le ragazze del Corso, così uguali e perfetti che anche le madri stentano a rintracciare i figli nella selva di berretti azzurri; entrano i Gonfaloni e i Labari; e per tutti giù applausi fatti col cuore che spinge le mani.

Il momento si fa ancora più teso quando arrivano le massime autorità militari: il Col. Gianluca Capasso, Comandante della Svam (Scuola Volontari Aeronautica Militare) , che accompagna e cede il passo al Gen. B.A. Paolo Tarantino, Capo di Stato Maggiore del Comando Scuole A.M. della 3^ Regione Aerea.

Nel silenzio irreale di migliaia di persone, la Fanfara suona l’Inno d’Italia e anche genitori e anziani nonni  tentano un rispettoso Attenti per non essere da meno dei loro ragazzi, e per condividere – così – quella loro scelta di vita.

Quello che segue dovrebbe essere routine per molti di noi – specie per i soci dell’Anua presenti e di altre associazioni d’Arma – ma la formula di giuramento pronunciata con fermezza dal Comandante Col. Capasso dopo aver chiesto la Bandiera; l’urlo all’unisono del “Lo giuro” dei giovani schierati; il crepitio della mitraglia come sottofondo; le note marziali della Fanfara; l’ennesimo applauso – stavolta davvero a “spellamani” – del pubblico; tutto questo contribuisce a rendere indimenticabile il momento e a toccare i cuori di tutti.

Ha fatto seguito il discorso del Capo di Stato Maggiore  del Comando Scuole, Gen. Paolo Tarantino, già intrepido Freccia Tricolore, la massima espressione  della nostra Aeronautica Militare. E il suo è stato un intervento convinto ed entusiasta.

In conclusione, le evoluzioni dei giovani avieri che marciando hanno disegnato alcune figure come la stella, la bomba, ecc.; quindi gli onori finali con lo sfilamento in parata dei reparti. E un’anziana nonna, stancamente appoggiata alla transenna, sventola felice un Tricolore mentre una nera folaga attraversa lo specchio di mare sfiorando il pelo dell’acqua e i pali delle famose cozze tarantine.

Al vin d’honneur offerto al Circolo Ufficiali, una delegazione dell’Anua di Taranto ha incontrato e si è amabilmente fermata a conversare col Comandante Col. Capasso e col Gen. Tarantino col quale c’era stato un precedente incontro, qualche anno fa, a una conferenza al 16° Deposito carburanti (ora chiuso). La delegazione era composta dal Presidente della sezione, nonché Consigliere Nazionale Onorario, dott. Aldo Marturano (che ha portato i saluti del Presidente nazionale, Gen. Majorani), dal segretario Gen. Cosimo Rossini, e dall’addetto stampa.

Nella foto ricordo della giornata, da sinistra, il Gen. Rossini, il Col. Capasso, il cappellano Don Caiazzo, il Dott. Marturano, il Gen. Tarantino e l’addetto stampa Biella.

A.B.