Convegno su rigenerazione urbana
Comunicato stampa del dott. Giuseppe Varlaro
Ho seguito i lavori della ConfCommercio, la scorsa settimana, presso la sala degli specchi al palazzo di città di Taranto.Inutile dirvi che l’ammalata, la città di Taranto, è molto grave dal punto di vista commerciale e non solo. Molti i dottori chiamati al capezzale che hanno dato ricette articolate e disquisito neanche tanto, sui sintomi,ma alla fine la cura unificata che ne è uscita è stata una sola: Il turismo. E’ stato proposto l’istituzione di un manager che si prenda in carico la rivitalizzazione del centro storico. Rivitalizzare un esercizio a detta loro è cosa semplice ma tutto un centro storico è molto più complicato.Insomma bisognerebbe trattare tutto il Borgo come se fosse un centro commerciale ed il manager dovrebbe far nascere iniziative, fra giochi, frizzi e lazzi, tali da attrarre gli inconsapevoli turisti, a cui è chiesta una sola cosa: spendere e spandere. Si è fatto il mea culpa degli errori commessi nel passato, tale da portare alla desertificazione dei centri cittadini, dirottando lo shopping negli sberluccicanti centri commerciali,ricostruiti ad arte, come dei centri storici, aiutati da amministrazioni poco lungimiranti che concessero permessi di apertura, a destra ed a manca. Adesso le lacrime del coccodrillo! Il Sindaco di Alberobello che ha tutte le attività commerciali centrali aperte,ha portato ad esempio il suo paese, ma il merito a me sembra più quello di “san trullo”. Anche a Taranto avremmo un’attrattiva di tutto rispetto, parlo della città vecchia, ma come detto, da uno dei relatori, Josep Ejarque, è un “CONTENITORE VUOTO”. Per fortuna per contrastare questa tesi, come al solito, la vice Sindaco, illustre sconosciuta alla politica, la Ferrarese Valentina Tilgher, con delega allo sviluppo Economico e Marketing Territoriale ha avuto il buon senso di non presentarsi, per cui ci siamo,almeno preservati da chiacchiere sullo sviluppo attuale di questa città.Cosa che non siamo riusciti a fare con il nostro Sindaco fantasma che io chiamo simpaticamente “anonymous emiliano melucci” (per la rassomiglianza alla relativa maschera)e che ha introdotto , purtroppo,il laboratorio su rigenerazione urbana, mettendo sempre in evidenza il faremo e diventeremo (chissà quando). Credo che il riscatto di Taranto debba iniziare proprio dalla città vecchia, attualmente ridotta ad uno scarrupamento generale, salvo qualche eccezione.Proprio a questo servirebbe un manager capace, con carta bianca da parte del Comune che in un anno e mezzo, non è riuscito a fare nulla, assediato com’è dal gossip più estremo e da manifesta incapacità. Personalmente ritengo ,come più volte ho scritto , che la nostra vecchia isola , dovrebbe essere trasformata in campus universitario. Solo il fuoco della cultura e del rinnovamento può bruciare, l’immondizia, l’ignoranza ed alcune sacche di delinquenza con fare mafioso, ancora presenti. La ricostruzione ad un euro, potrebbe rappresentare un valida mossa per la rinascita.Analisi sommaria la mia in quanto bisognerebbe esaminare le cause generali che hanno portato al fallimento di numerosi esercizi, come la globalizzazione ed il relativo commercio elettronico che addirittura metterà in pericolo i centri commerciali, ma su questo non basterebbe un libro intero che è stato già realizzato. Dimenticavo, non sarebbe ora di fare la domanda per far assurgere Taranto vecchia a patrimonio dell’umanità ?
Sottufficiale Marina Militare in pensione- fondatore associazione culturale Delfino Blu (1996), promotore per 8 anni consecutivi Premio Città di Taranto, premio rivolto ad artisti, pittori scultori, artigiani, fotografi, provenienti da diversi paesi esteri, premi di poesie. Mostre d’arte varia. Cofondatore blog Blufree. Appassionato da ragazzo di fotografia. Aderisce da anni ad una associazione di Templari (solidarietà e beneficenza)