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Politica

Neonatologia Taranto (FdI): oltre la carenza di medici, l’incapacità della regione di organizzare meglio la sanità pugliese

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“La carenza di medici non può essere il paravento dietro il quale la Regione Puglia nasconde l’incapacità di dare risposte alle emergenze, e quella dell’Unità di Terapia Intensiva Neonatale (UTIN) di Taranto, siamo ben consapevoli, è una problematica nazionale. Oltre al primario, ad assicurare la presenza medica in reparto sono rimasti solo altri due.

Gli altri tre in servizio, assunti nel concorso di dicembre, sono specializzandi che non possono coprire turni da soli ma solo affiancati da uno specialista, poi ci sono i medici della ASL e Policlinico di Bari e  del Miulli di Acquaviva che assicurano la copertura dei turni. Ma è necessario trovare una soluzione strutturata e definitiva per dare sicurezza e serenità ai medici e ai cittadini.

“Mi risulta, però, che circa due settimane fa c’è stato l’ultimo grido di allarme, per scongiurare la chiusura, ed è stato messo nero su bianco dalla Direzione della ASL di Taranto con una lettera indirizzata alla Regione dove vengono proposte alcune soluzioni – anche se non del tutto soddisfacenti per il territorio – ma che possono dare continuità nell’assistenza: come chiedere ai medici di Bari di erogare altre sedute a Taranto, sollevandoli dal fornirle al Perrino di Brindisi, lì dove potrebbero venire in soccorso quelli del Fazi di Lecce, da cui dipende appunto l’ospedale brindisino. Del resto per altre emergenze fra direzioni generali di ASL di Brindisi-Lecce-Taranto si è provveduto a tamponare le carenze dei medici  per la radiologia interventistica con un’organizzazione sanitaria che riesce ad assicurare l’assistenza del paziente.

“Insomma, in attesa di trovare una soluzione ho intenzione di incontrare il direttore del Dipartimento Salute, Vito Montanaro, per sapere se può adoperarsi per organizzare meglio la sanità tarantina.”

4 marzo 2025