Ospedale San Cataldo, Perrini (FdI): alcuni muri interni dovranno essere abbattuti
“Durante ogni sopralluogo al nuovo ospedale di Taranto, vale a dire fin dal 2020 appena rieletto consigliere regionale, consigliavo di evitare di procedere con la costruzione dei muri interni lì dove dovevano venir poste le grandi macchine per la diagnostica o necessarie in sala operatoria, se non si aveva la certezza che gli allacci alle varie reti (chiaramente non solo elettrica) fossero tutti idonei in base alla strumentazione che si pensava di acquistare. Da imprenditore edile, infatti, riuscivo a vedere l’opera nel suo complesso e il mio era un consiglio preventivo per evitare che poi a struttura completata si dovessero nuovamente abbattere muri interni per adeguarli al posizionamento di alcune grandi macchine.
“Certo sarebbe stato opportuno che le maestranze edili si fossero confrontate direttamente con le società che dovevano fornire la strumentazione, ma purtroppo (e sottolineo purtroppo!) l’errore di aver previsto due appalti (uno per la struttura edile e l’altro per gli arredi e macchinari) ha portato non solo ritardi nei finanziamenti, ma anche questa impossibilità di lavori in sinergia.
Anche in questo caso sono stato facile profeta, purtroppo.
“Come prevedevo, infatti, sono rimasto inascoltato e da quello che si preannuncia qualche parete dovrà essere abbattuta, adeguata e rifatta. Ma questi danni (prevedibili) chi li paga? È la domanda che ho posto all’assessore al Bilancio, Fabiano Amati, oggi in Commissione Sanità, durante l’esame del Bilancio 2025. Danni, non solo sul piano economico, ma anche di tempo, perché è chiaro che questi lavori edili avranno ripercussioni sulla consegna finale dell’ospedale. Sempre da imprenditore, infatti, sono pronto a scommettere che il primo paziente varcherà la soglia del San Cataldo non prima del 2027, ma nel frattempo l’esistente si sta smantellando e l’offerta sanitaria è sempre più scadente grazie al duo Emiliano-Piemontese.”