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Ex-Ilva- IAIA (FdI): senza proclami e promesse, si procede con serietà

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Un problema complesso non può trovare soluzioni semplici. Iniezione di investimenti per risalire la china

Di parole ne sono state dette troppe negli anni passati e altrettante sono state le promesse di trovare soluzioni semplici ad un problema complesso, quale la situazione in cui si è ritrovato lo stabilimento ex-Ilva. Ora invece, il Governo Meloni ha avviato un percorso concreto che, nei fatti, ha portato all’estromissione della proprietà indiana, Arcelor Mittal, voluta dal Pd e M5S e alla gestione da parte dei commissari. Per inciso, questi ultimi hanno trovato una situazione drammatica che è ricaduta per lungo tempo, sui fornitori e sugli operai.

Al contempo, si continuano a fare iniezioni di fondi per favorire in maniera reale la transizione ecologica, senza pesare sulla pelle dei lavoratori già fortemente compromessi. Ancora un altro intervento del Governo Meloni e mi riferisco al finanziamento di 1 miliardo di euro a carico del Fondo di coesione e sviluppo, per la realizzazione di un impianto di pre-ridotto. Una previsione questa che rimanda alla necessaria riconversione degli stabilimenti Ilva a produzioni carbon neutral nel 2028. Allo stesso tempo, vi sono circa 700 milioni per chi investirà nell’ex-Ilva, così da far risalire la produzione.

Anche dal Fondo di coesione e sviluppo potrebbero giungere ulteriori spiragli. Al momento, ci sono tre possibili investitori (Vulcan Steel, Steel Mont e Metinvest ) e ciò dimostra che si sta facendo tutto il possibile per rianimare lo stabilimento tarantino, tenendo conto dei lavoratori e allo stesso tempo, della salute. Questo è un modo chiaro e incisivo di procedere, senza proclami e trionfalismi come nei decenni scorsi, ma con la consapevolezza che l’ex Ilva sia strategica per l’economia italiana e sia fondamentale per il territorio ionico. Chi pensa il contrario, evidentemente ignora le possibili e gravissime conseguenze sociali ed economiche che potrebbero scaturire in quell’area qualora lo stabilimento venisse abbandonato alla sua caduta libera”.

Così on Dario Iaia deputato FdI Presidente provinciale FdI Taranto