Emergenza nella sanità tarantina: la chiusura della Cittadella della Carità
La recente decisione di avviare le procedure per revocare l’accreditamento della Cittadella della Carità di Taranto ha gettato nell’incertezza non solo il futuro dei pazienti che vi sono attualmente ricoverati, ma anche quello di quasi un centinaio di lavoratori e degli studenti delle professioni sanitarie che vi trovavano un punto di riferimento imprescindibile.
Le gravi criticità riscontrate durante i sopralluoghi delle autorità competenti,
hanno costituito un ostacolo invalicabile per la conferma dell’accreditamento, rendendo necessaria la sospensione delle attività ambulatoriali e di degenza. Questo drastico passo comporterà il trasferimento o la dimissione dei pazienti, oltre a mettere a rischio il sostentamento di numerose famiglie e l’educazione di futuri operatori sanitari.
Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Renato Perrini, ha sollevato con veemenza la questione, annunciando l’intenzione di chiedere un’audizione all’assessore alla Sanità, Rocco Palese. Perrini ha giustamente evidenziato l’impatto devastante che questa decisione avrà sul tessuto sociale e occupazionale della città di Taranto, con decine di famiglie che si trovano ora ad affrontare un futuro incerto.
Non possiamo ignorare il fatto che la Cittadella della Carità ha rappresentato per anni un pilastro fondamentale per la sanità locale, offrendo assistenza e formazione a numerosi operatori sanitari in erba. La sua chiusura non solo priverebbe la comunità di un servizio essenziale, ma comprometterebbe anche la formazione di future generazioni di professionisti della salute.
In questa difficile situazione, è fondamentale che le istituzioni locali e regionali agiscano con prontezza e determinazione per trovare soluzioni alternative che possano garantire la continuità delle cure per i pazienti, la salvaguardia dei posti di lavoro e la continuità dell’istruzione per gli studenti delle professioni sanitarie.
La chiusura della Cittadella della Carità di Taranto non è solo una questione sanitaria, ma una crisi che coinvolge direttamente il tessuto sociale ed economico della città. È imperativo che tutte le parti interessate lavorino insieme per trovare una soluzione che sia equa e sostenibile per tutti.
Il Presidente del Circolo Radici FDI TA
Dott.ssa Annita Lavecchia .