Ex Ilva, Perrini (FdI): al fianco dei lavoratori e delle imprese dell’indotto
Oggi come in passato, quando ero uno di loro
“Nella giornata di oggi ho incontrato le imprese dell’indotto e dipendenti dell’ex Ilva di Taranto. Essere fra loro per me è una sorta di ‘ritorno a casa’, perché solo chi, come me, ha lavorato dal 1987 al 1995 come dipendente dell’indotto del siderurgico sa che l’ex Ilva non è solo un’azienda, per molte famiglie tarantine è LAVORO! Non tutti, nel corso degli anni, hanno avuto il coraggio e forse all’inizio l’incoscienza che ho avuto io che mi sono licenziato per aprire una piccola impresa tutta mia, ma quella condizione lavorativa non l’ho dimenticata e non la vivo da consigliere regionale, ma come uno di loro! Per questo motivo quando una certa politica cavalcava ideologicamente le morti per tumore, specie quelle dei bambini io mi indigno, non ho mai cavalcato il dolore, ma istituzionalmente ho cercato di avere soluzioni, perché ho troppo rispetto al mio passato, ma anche per tutti gli amici che avevo lasciato nell’azienda.
“Nell’incontro di oggi ho detto che la situazione di oggi è frutto di una sciagurata azione politica del passato PD e M5S hanno gestito tutta la vicenda dal 2013… era il presidente Michele Emiliano a sedersi, insieme al sindaco Rinaldo Melucci, all’AD di Arcelor Mittal, Lucia Morselli, e affermare soddisfatto: qui mi sento a casa! Sono loro che, anno dopo anno, hanno preso decisioni una più disastrosa dell’altra, regalando l’acciaieria a Mittal e consentendo a questa di poter fare tutto quello che ha fatto in questi anni. Insomma, è il centrosinistra con i grillini che ha creato questo disastro a cominciare dalla scelta di Mittal che è stata fatta proprio dal centrosinistra e non certo dal Governo Meloni.
“Per il Governo Meloni, ho assicurato, il siderurgico Tarantino è strategico così come è strategico il tessuto economico del territorio e non verrà assolutamente abbandonato al proprio destino. Nelle prossime ore continuerò a sollecitare i miei referenti nazionali affinché adottino una decisione drastica nella speranza di realizzare un futuro diverso per la città di Taranto.”