Faisa.Cisal: lettera al Cda ed al D.G Amat: aggressione operatore
Con la presente, a seguito di un avvenimento a ns avviso increscioso, di cui vede coinvolto un operatore d’esercizio dipendente di codesta società, si porta a conoscenza che:
Il giorno 17/08/2022 un ns collega, il quale svolgeva regolarmente il suo turno di lavoro, mentre era alla guida del autobus numero aziendale 660 sulla linea 27, raggiunto in via Stelle Alpine (zona Battaglia) veniva bloccato da un automobilista, che lo costringeva ad una manovra di emergenza, onde evitare lo scontro con lo stesso, in quanto gli aveva tagliato la strada e sostava sulla parte di carreggiata che serviva al transito del bus in questione.
Tale manovra obbligava l’operatore d’esercizio a fermarsi, il conducente dell’automobile, assicurandosi di aver fermato l’autobus, scendeva dall’automobile e iniziava a gridare usando frasi intimidatorie ed offensive nei confronti del malcapitato, colpevole di non si sa cosa.
Quest’ultimo essendo da solo in una strada poco frequentata e con una visibilità molto scarsa , in quanto l’illuminazione pubblica è quasi inesistente, con il cellulare ha subito chiamato la polizia, chiedendone l’intervento.
Tutto quanto raccontato sin ora, sembrerebbe un normale atteggiamento da parte di una qualsiasi persona che si trova in una circostanza simile, se non fosse che però stiamo parlando di un conducente di linea, disciplinato dal regio decreto 148/31 e quindi con l’obbligo di comunicare con la sala movimento tramite radio, apparato che nella ns azienda da 5 anni abbiamo iniziato a trascurare in manutenzione, fino ad arrivare al totale inutilizzo da parte degli addetti aziendali nel contattare i conducenti.
Questo non solo per denunciare il non funzionamento delle radio, ma anche per evidenziare come anche il reparto addetti sia sotto organico, tanto che ad ogni chiamata di incidente o comunque aiuto per aggressione o simili, non possono far altro che dire agli interessati “chiama le forze dell’ordine e mantienici informati” invece di inviare tempestivamente del personale addetto alla tutela e controllo della viabilità.
Situazione poco felice in un’azienda che è pronta alla digitalizzazione e che però non possiede un mezzo di comunicazione diretto con i conducenti così da poter offrire il supporto migliore a ciascun conducente.
Pertanto si chiede una maggiore attenzione in materia di sicurezza del personale dipendente Amat e dell’utenza a bordo degli autobus, che inevitabilmente potrebbe essere coinvolta in simili situazioni, coinvolgendo se possibile anche la Prefettura di Taranto, la quale sicuramente provvederà ad allertare chi per competenza è preposto al controllo del territorio.
Certi di un Vs. pronto riscontro porgiamo distinti saluti.
Il Segretario Aziendale
Giuseppe Rochira*