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Senato – Difesa: stop alla riduzione di personale nelle Forze Armate?

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COSA C’È AL DI LA’ DELLE APPARENZE?

Il delegato Co.Ce.R. Antonello Ciavarelli ha espresso soddisfazione circa “l’importante Ordine del Giorno dei Senatori Gasparri, Vattuone ed altri in riferimento al Disegno di legge delega, di prossima approvazione al Senato, per la revisione dello strumento militare. Appare ancora più rilevante tale O.d.g. in considerazione sia dei successivi decreti discendenti e sia perché il Co.Ce.R. non è ancora stato audito nonostante l’iter si avvii alla conclusione e ne abbia fatto esplicita richiesta”.

Inoltre prosegue nel rilevare che “non poche sono le perplessità del personale a riguardo. Ad esempio aumenterebbero per i giovani gli anni di precariato. Oggi, dopo un anno dall’arruolamento vi è uno sbarramento per accedere ad una ferma di ulteriori 4 anni dopo la quale, senza demerito, si transita in servizio permanente attraverso un concorso per titoli. Le modifiche porterebbero il precariato a 3 + 3 anni per poi concorrere al servizio permanente. Stato di precarietà che indirettamente si rifletterà sulla stessa amministrazione.

Inoltre è previsto lo spostamento di dieci anni degli effetti della della legge cosiddetta “Di Paola”, dal nome dell’ammiraglio Ministro che la volle, che riduceva il personale da 180.000 a 150.000 e che si è dimostrata fallimentare come il Co.Ce.R. all’ epoca previde. Contestualmente ci sarebbe un aumento di personale “non superiore a 10.000 unità” da realizzarsi compatibilmente con i risparmi conseguiti con la suddetta legge di riduzione. Risparmi che fino ad ora grazie, anche alle spinte del Co.Ce.R., sono andati in buona parte al personale aumentando indennità accessorie come il F.E.S.I.. Una manovra che sa di salto mortale “carpiato” per tuffarsi in acque torbide con effetti negativi sul personale a cominciare da quelli economici.

L’aumento di organico sarebbe comunque prevalentemente di precari e quindi non avrà un diretto effetto sulle condizioni del personale in Servizio permanente. Ad esempio: per carenza di personale molti colleghi anziani sono costretti a reimbarcare nonostante abbiano assolto abbondantemente agli obblighi giuridici continuando a fare molti sacrifici. Quindi in questo caso si comprende che servono un certo numero di marescialli giovani e non un esercito di precari.

In compenso per consolazione troviamo nel disegno di legge alcuni cambiamenti di denominazione dei gradi all’interno dei ruoli Graduati e Sergenti per i quali il Co.Ce.R. nella sua interezza non si è mai espresso” . Prosegue sottolineando che:
“di quanto descritto e di altro non se ne comprendono i motivi.

L’auspicio è che l’ordine del giorno su citato diventi garanzia affinché si ponga la giusta attenzione sui riflessi che certe norme hanno sul personale.
A questo punto rimane solo una domanda da farsi: a chi giova una legge così fatta?” Conclude il delegato della Marina Militare

Gianfranco Maffucci

ORDINE DEL GIORNO AL DISEGNO DI LEGGE

N. 2597

G/2597/2/4 (testo 2)

GasparriCanduraDonnoOrtisPetrengaVattuone

Il Senato,

in sede di esame del disegno di legge, n. 2597, recante “Disposizioni di revisione del modello di Forze armate interamente professionali, di proroga del termine per la riduzione delle dotazioni dell’Esercito italiano, della Marina militare, escluso il Corpo delle capitanerie di porto, e dell’Aeronautica militare, nonché in materia di avanzamento degli ufficiali. Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale”,

premesso che:

la crisi ucraina ha profondamente mutato gli assetti geopolitici europei ed internazionali evidenziando l’importanza di investire nel settore della difesa per poter garantire l’adempimento dei compiti assegnati alle Forze armate;

lo scenario geostrategico che già da anni era in profonda evoluzione ha subito un nuovo mutamento fondamentale; infatti, l’instabilità derivante dalla crisi ucraina richiede un nuovo impegno da parte dell’Unione europea e dell’Alleanza Atlantica e dei Paesi membri per rispondere a questa nuova sfida;

l’emergenza sanitaria dovuta al diffondersi dell’epidemia da COVID-19 ha visto le Forze Armate in prima linea mettendo a disposizione della collettività le migliori capacità umane e materiali attraverso un impiego su larga scala delle componenti operative e logistiche a fianco della Protezione Civile e del Commissario Straordinario per supportare l’implementazione del piano vaccinale su tutto il territorio nazionale;

la tecnologia è diventata un pilastro fondamentale, in particolare nel settore della difesa: gli strumenti militari sono diventati prodotti ad altissimo contenuto tecnologico il cui impiego deve essere affidato a personale altamente addestrato;

l’articolo 9 del provvedimento in esame delega il Governo a adottare entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi per la revisione dello strumento militare nazionale, disciplinato dal codice di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 nel rispetto di alcuni principi e criteri direttivi;

l’articolo 9 comma 1 lettera c) indica tra i principi e i criteri direttivi della delega la previsione di un incremento organico, da realizzare compatibilmente con il conseguimento dei risparmi di cui all’articolo 4, comma 1, lettera d), della legge 31 dicembre 2012, n. 244, non superiore a 10.000 unità, di volontari in ferma prefissata iniziale nonché di personale militare dell’Esercito italiano, della Marina militare, escluso il Corpo delle capitanerie di porto, e dell’Aeronautica militare ad alta specializzazione, in particolare medici, personale delle professioni sanitarie, tecnici di laboratorio, ingegneri, genieri, logisti dei trasporti e dei materiali, informatici e commissari, in servizio permanente, per corrispondere alle accresciute esigenze in circostanze di pubblica calamità e in situazioni di straordinaria necessità e urgenza, adottando la necessaria disciplina di adeguamento;

il disegno di legge in esame prevede la proroga del termine, sino all’anno 2033, per il graduale conseguimento della riduzione delle dotazioni organiche complessive del personale delle Forze armate, fissate attualmente a 150.000 unità;

è prevista altresì la rimodulazione degli organici dei sottufficiali e dei volontari, fermi restando i volumi organici complessivi e quelli di ciascuna Forza armata;

il disegno di legge introduce un nuovo sistema di ferme articolato in una ferma iniziale di 3 anni e una successiva ferma triennale, al termine della quale tutti i volontari (in possesso di determinati requisiti) transitano nel servizio permanente;

è inserita nel disegno di legge la delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale, prevedendo, tra l’altro, la ridefinizione della ripartizione tra Esercito italiano, Marina militare e Aeronautica militare delle dotazioni organiche, secondo criteri di valorizzazione delle professionalità dei reparti operativi e sulla base della rivalutazione delle esigenze di impiego nelle operazioni nazionali e internazionali, nonché  la possibilità di incrementare gli organici dei volontari in ferma prefissata iniziale e del personale militare ad alta specializzazione in misura non superiore a 10.000 unità, così portando le dotazioni organiche complessive a 160.000 unità

alla luce dell’evoluzione degli scenari geopolitici internazionali,

considerato che:

nel corso delle audizioni è emersa l’esigenza di aggiornare l’organico complessivo anche relativamente a ruoli ufficiali e marescialli al fine di non perdere competenze e mettere a rischio le capacità operative;

in sede di dibattito è stata segnalata la questione relativa all’aumento esponenziale del personale operativo delle Forze Armate che, a causa della perdita dell’idoneità, transita nelle aree funzionali del personale civile ma viene comunque computato nelle dotazioni organiche della singola Forza Armata andando a diminuire, di fatto, le unità di personale che svolgono i compiti operativi assegnati;

impegna il Governo:

ad individuare, in aderenza alle specifiche esigenze delle singole Forze Armate, i profili delle unità aggiuntive previste dall’articolo 9, in modo tale da rispondere pienamente alle esigenze operative e sopperire alle particolari criticità emerse sugli assetti organizzativi rispetto alle esigenze di impiego nazionali ed internazionali;

a considerare – anche nell’ambito dell’esercizio della delega legislativa contenuta nell’articolo 9 – la possibilità di escludere dalle dotazioni organiche delle singole Forze Armate il personale militare che ha perso l’idoneità e che per questo transita nelle dotazioni organiche dei ruoli civili della Difesa anche istituendo un ruolo complementare in soprannumero degli organici delle singole forze armate al fine garantire una reale corrispondenza delle dotazioni organiche che la legge assegna alle singole Forze armate;

a valutare la possibilità, nell’ambito dei discendenti decreti legislativi o di altri provvedimenti legislativi, di:

aggiornare progressivamente le spese militari, comprese quelle di funzionamento, in ossequio agli impegni internazionali assunti dall’Italia e nel rispetto delle modalità indicate nel Documento di Programmazione Pluriennale della Difesa;

incrementare, da 10.000 a 20.000 unità, la possibilità di ampliamento dell’organico complessivo delle Forze armate previsto dalla delega, in modo da attestare lo strumento militare attorno alle 170.000 unità complessive di personale;

aumentare, in percentuale, i numeri del personale militare in ferma iniziale, allo scopo di impedire l’invecchiamento progressivo dello strumento;

venire incontro alle esigenze, rappresentate dalle Forze armate a più alta specializzazione tecnica, di preservare il personale che ha acquisito la necessaria formazione ed esperienza, non disperdendone il patrimonio di capacità;

favorire il processo di coordinamento delle strutture militari, anche esaminando l’opportunità di istituire una commissione di avanzamento di vertice in senso più spiccatamente interforze;

impegna altresì il Governo a

dare una definizione normativa e giuridica agli impegni sollecitati anche da una delibera del Cocer Interforze, quali:

coda contrattuale circa l’armonizzazione delle previsioni in materia di compenso per lavoro straordinario, nell’ambito del comparto difesa e sicurezza;

attivazione del tavolo negoziale relativo alla previdenza, attesi i contenuti della legge di bilancio per l’anno 2022;

area negoziale del personale dirigente, per la disciplina dei trattamenti accessori e degli istituti normativi per i trienni 2018-2020 e 2021-2023;

riforma delle casse previdenziali esistenti, anche con l’istituzione della cassa previdenziale ruolo graduati.

Gianfranco Maffucci

Sottufficiale Marina Militare in pensione- fondatore associazione culturale Delfino Blu (1996), promotore per 8 anni consecutivi Premio Città di Taranto, premio rivolto ad artisti, pittori scultori, artigiani, fotografi, provenienti da diversi paesi esteri, premi di poesie. Mostre d’arte varia. Cofondatore blog Blufree. Appassionato da ragazzo di fotografia. Aderisce da anni ad una associazione di Templari (solidarietà e beneficenza)