Lavoro, IAIA – VARCHI (FdI): presentata interpellanza sul caso dell’avvocatessa di Venezia
Lavoro. IAIA – VARCHI (FdI), presentata interpellanza sul caso dell’avvocatessa di Venezia. Le tutele nei fatti e non solo a parole
Ad una avvocatessa al nono mese di gravidanza, il Tribunale di Venezia ha negato il rinvio di una udienza per legittimo impedimento e, considerata la sua assenza, i suoi assistiti sono stati condannati. Questa assurda vicenda merita un approfondimento ed è per questo abbiamo presentato un’interpellanza al ministro della Giustizia ed al Ministro per le pari opportunità. La legge di Bilancio 2018 ha introdotto esplicitamente nell’ ordinamento giuridico il diritto dei difensori in gravidanza di invocare il legittimo impedimento dal comparire in udienza, vincolando i calendari delle udienze giudiziarie e condizionando i rinvii. La partecipazione del legale al processo celebrato a Venezia, che vive e lavora a Genova, avrebbe comportato una gravosa trasferta non certo raccomandata nelle condizioni attuali della professionista. Eppure, il Tribunale le ha negato il diritto e celebrato il processo nonostante la sua assenza giustificata. Conseguentemente, ha condannato gli imputati, che non hanno potuto godere dell’assistenza dell’avvocato, a due anni di reclusione. A quel punto, i due cittadini, consapevole dei propri diritti garantiti dalla Costituzione quindi della violazione di un principio fondante l’ordinamento giuridico e lo Stato di diritto costituzionale, hanno presentato un esposto al CSM chiedendo anche l’annullamento della sentenza. Tra l’altro, si precisa che il rinvio per legittimo impedimento del difensore, sospende la prescrizione quindi non avrebbe comportato alcun vulnus processuale. E’ assurdo pertanto, che un giudice pensi di potersi sottrarre alla legge. A questo punto, abbiamo interrogato il Ministro della Giustizia ed il ministro per le Pari Opportunità chiedendo se, nel pieno rispetto dell’azione della magistratura, ritengano necessario promuovere le verifiche di competenza circa la presunta violazione delle normative vigenti in materia di legittimo impedimento e di pari opportunità, nonché accertare le eventuali conseguenti responsabilità valutando l’opportunità di esercitare il potere ispettivo”.
Così i deputati di FdI, Dario Iaia e Carolina Varchi