Sap: allarme hotspot – chi difende i difensori?
Assistiamo oramai da anni al fallimento della politica migratoria e ad un sistema di accoglienza colabrodo. L’ HOTSPOT di Taranto ne è l’esempio lampante. La struttura viene utilizzata difformemente dagli altri centri adibiti a “punti di crisi”, senza che sia mai stata fatta chiarezza circa la ratio di questa scelta. L’ Hotspot tarantino dovrebbe essere un centro di temporanea accoglienza perché la struttura non è dotata di tutti i servizi e non è idonea per sostenere una permanenza così lunga di un numero significativo di persone. Le condizioni in cui operano i colleghi, soprattutto in estate, sono incompatibili con qualsiasi elementare forma di protezione e benessere del personale. Dal punto di vista igienico/sanitario la situazione è ad alto rischio di infezioni: caldo estremo, topi, vermi e liquami costituiscono grave pericolo per la salute e la sicurezza del personale di servizio e per gli stessi ospiti. Chiediamo pertanto L’IMMEDIATA CHIUSURA dell’ HOTSPOT fino al suo completo adeguamento alle più elementari norme di sicurezza ed igienico/sanitarie. Per questi motivi la Segreteria Provinciale del Sindacato Autonomo di Polizia ha organizzato, in data di oggi martedì 26 luglio 2022, con i suoi componenti della Segreteria, del Consiglio, iscritti al SAP e con la presenza di un Dirigente nazionale, la distribuzione alla cittadinanza di un volantino, con il quale si è voluto mettere a conoscenza l’opinione pubblica della inadeguatezza dell’ HOTSPOT di Taranto e contestualmente chiedere alle autorità competenti:
1) IMMEDIATA CHIUSURA del centro fino al suo completo adeguamento alle più elementari norme di sicurezza ed igienico/sanitarie;
2) stabilire la vera destinazione del Centro ed in riferimento allo scopo organizzare e predisporre idonee misure di sicurezza stabilendo nel contempo i protocolli di intervento (se hotspot, vigilanza saltuaria – se altro, vigilanza fissa con postazioni adeguate per consentire al personale di polizia di operare in sicurezza);
3) trasferire/aggregare/assegnare alla questura di Taranto congruo personale da destinare esclusivamente ai servizi finalizzati alla gestione della sicurezza dell’Hotspot.
Invitiamo il Sig. Prefetto, in qualità di autorità delegata dal Ministero dell’Interno, ad effettuare un sopralluogo al fine di verificare di persona le condizioni precarie del campo, sia sotto il profilo igienico sanitario che di sicurezza e vivibilità dei luoghi di lavoro.
Invitiamo il Sig. Prefetto ad ispezionare e verificare la salubrità della postazione di polizia prefabbricata adibita ad ufficio in uso al responsabile del personale delle FF.OO., nonché constatare i disagi a cui sono sottoposti gli operatori di polizia che espletano servizio lungo il perimetro dell’ Hotspot in particolare modo nei mesi estivi. L’area è perimetrata da una recinzione la cui altezza è due metri, facilmente valicabile. Una precedente visita in ordine alla L. 81/2008 (sicurezza posti di lavoro) fece emergere diverse criticità anche relativamente al piano “preventivo-sanitario” e diede luogo ad una interrogazione parlamentare. Contestiamo, inoltre, la logica di continuare a scaricare sui Questori, sulla Questura di Taranto e sui poliziotti il fallimento della politica migratoria e di continuare a creare emergenze in una città che già ha difficoltà a gestire altre emergenze, quali l’ex ILVA, il disastro ambientale, il forte tasso di disoccupazione giovanile e la precarietà del lavoro.
Il Segretario Provinciale
Pasquale Magazzino
Sottufficiale Marina Militare in pensione- fondatore associazione culturale Delfino Blu (1996), promotore per 8 anni consecutivi Premio Città di Taranto, premio rivolto ad artisti, pittori scultori, artigiani, fotografi, provenienti da diversi paesi esteri, premi di poesie. Mostre d’arte varia. Cofondatore blog Blufree. Appassionato da ragazzo di fotografia. Aderisce da anni ad una associazione di Templari (solidarietà e beneficenza)