L’Italia a un bivio. Le difficoltà di un voto per rilanciare un paese stremato.
Le riflessioni del consigliere dell’Unione dei comuni del versante orientale della Provincia di Taranto di Italia Viva Angelo Di Lena.
Il Parlamento chiude i battenti e si va a votare a Settembre, il 25 esattamente.
Ci attendono tempi duri, dicono in molti adesso, anche se più duri di questi penso sia veramente difficile averli.
E già, con l’inflazione che ha ormai la consistenza di una tassa, con le imprese allo stremo, una pandemia che non dà tregua, c’è poco da stare tranquilli.
Per non parlare della crisi energetica, della carenza d’acqua e della guerra.
Insomma come dire che non ci facciamo mancare niente in Italia.
In questo minestrone di problemi tuttavia ciò di cui non si parla, ancora una volta, è che a pagare come sempre, più degli altri, saranno le persone, le famiglie.
Già perché in Italia si parla di tutto, astrattamente, ma mai delle persone e delle famiglie, sebbene la povertà assoluta in Italia sia arrivata ai massimi storici toccando 1,9 milioni di famiglie (7,5%) ovvero 5,6 milioni di persone (9,4%), tra cui 1,4 milioni di minori (14,2%).
Ma questo a buona parte della politica italiana, troppo preoccupata dai sondaggi, dalle alleanze poco importa.
L’importante è che il Pil, gli impegni europei, i conti siano in ordine, i vaccini siano fatti.
La verità, e questo lo vado dicendo da molto tempo, è che buona parte della politica è sempre più lontana dai problemi reali della gente, dai problemi quotidiani e vive ormai di astrazione, in un mondo virtuale di sondaggi, di piattaforme.
Così non va, serve un cambio di rotta, un impegno per migliorare la vita dei cittadini italiani.
E’ questa la vera priorità.
Il mio augurio è che di questo si parli in questa campagna elettorale a venire se vogliamo veramente una Italia migliore.