I diritti e doveri dei militari: conferenza alla Scuola A.M.
Col presidente Anua di Taranto, giudice Marturano
TARANTO –Una mattinata di studio sul tema “Diritti e doveri dei dipendenti pubblici e dei militari” ha visto protagonista il dott. Aldo Marturano, già magistrato tributario, stavolta in qualità di presidente della sezione tarantina dell’Anua, sodalizio nel quale ricopre anche la carica di Consigliere nazionale onorario.
L’Anua (Ass. Naz. Ufficiali Aeronautica) è da sempre vicina all’Arma con una serie di proposte e collaborazioni.
Il dott. Marturano, accompagnato dal segretario, gen. Domenico Rossini e dai soci Marino Oliva, Francesco Marturano, Biagio Clemente e Antonio Biella, è stato ricevuto con grande cordialità dal Comandante della Scuola Volontari col. Claudio Castellano, un ufficiale molto propenso alle collaborazioni esterne nell’interesse di una sempre maggiore crescita culturale degli allievi dei vari corsi.
Il giudice Marturano si è mosso con la consueta affabilità e grande disinvoltura nella complessa rete di leggi (a partire dalla Carta Costituzionale) che governa la materia dei diritti e doveri un po’ particolari per questi servitori dello Stato. Dalla diligenza nell’adempimento di un compito , al diritto allo sviluppo della persona e del militare; dalla definizione di “ufficiale”, alla miriade di responsabilità civile, penale, amministrativa, contabile, oggettiva, verso terzi, ecc.
Diritti e doveri, certo, ma alla luce di valori più grandi che spiegano perché nella Costituzione, l’art. 11 afferma il ripudio della guerra come strumento di offesa, ma consente interventi per ripristinare la pace. “Quando– ha ricordato Marturano – il territorio, la cultura, le tradizioni, gli affetti di un popolo sono messi in pericolo e il militare combatte per la loro difesa, allora si esalta il valore di Patria”.
Un argomento quanto mai d’attualità – purtroppo – a causa della terribile guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina e che sta coinvolgendo l’intera Europa in maniera al momento indiretta, ma non senza conseguenze umanitarie ed economiche.
Antonio Biella