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Parco eolico offshore, Perrini (FdI): Taranto applaude ma altrove è un problema

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“Le energie rinnovabili piacciono a tutti, ma se vengono installate 10 pale (il primo parco eolico offshore italiano) praticamente a riva nel Mar Piccolo di Taranto tutti applaudono, dal Governo nazionale al governo regionale fino a Legambiente, che si scusa per i NO pronunciati precedentemente. Poi dedichiamo non uno, ma consigli e consigli regionali su mozioni per dire NO ad analoghi insediamenti in altre parti della Puglia. Il collega Paolo Pagliaro nell’ennesima mozione sul tema è stato molto chiaro: No alle pale eoliche a Otranto, Leuca, Vieste, Peschici, Trani, Savelletri e Polignano… ‘s?, invece, agli insediamenti nelle aree portuali e industriali già compromesse’. Insomma, cos? come è emerso nel dibattito consiliare di ieri le pale eoliche si possono mettere a Taranto e a Brindisi perché sono territori che possono essere mortificati ulteriormente. Io a questo tipo di discriminazione non ci sto, come dire che a noi tarantini è precluso uno sviluppo turistico! Senza contare che in un momento come questo più energie rinnovabili abbiamo più siamo autonomi sul piano energetico nazionale.

“Intanto perché a me sfugge un principio: se parliamo di energia pulita perché l’installazione dovrebbe essere insistere in aree già inquinate? Il TAP – che Pagliaro coerentemente ha osteggiato come ora osteggia le pale eoliche offshore – approda (senza che nessuno se ne accorga) sulla bellissima spiaggia di Melendugno.

“E allora il presidente Emiliano e i suoi assessori Maraschio (Ambiente) e Delli Noci (Sviluppo economico) la smettano con la politica di un colpo al cerchio e uno alla botte, perché c’è sempre una campagna elettorale da fare e quindi si va più in cerca di consenso che di chiarezza. Fermo restando la competenza nazionale in materia e l’auspicio di un coinvolgimento e dialogo delle zone interessate, il governo regionale dica con chiarezza qual è la sua posizione sugli impianti offshore: assistere alla pantomima di ieri con gli assessori che addirittura preparano emendamenti alla mozione di Pagliaro che poi non viene discussa per volontà della stessa maggioranza è deleterio non solo per i singoli personaggi, per l’opposizione e per la politica.”