Presto l’approvazione del testo di legge per le libertà sindacali dei militari
È ormai imminente l’approvazione definitiva del testo di legge che riconosce ai militari italiani le libertà sindacali. Al testo in questione più volte sono state espresse contrarietà da parte di diverse associazioni sindacali militari e perplessità e preoccupazione attraverso delibere da parte dei delegati della Rappresentanza militare.
Sarà tutto in salita il lavoro che aspetterà le nuove associazioni sindacali anche a fronte di alcune limitazioni pratiche che avranno e che oggi neanche il livello più basso della Rappresentanza ha.
Se da un lato è stato previsto il ruolo negoziale (che di per sè era stato già riconosciuto al Co.Ce.R., ma mai applicato) e nuove materie da trattare come la sicurezza del lavoro, di fatto le cosiddette “libertà sindacali” sarà difficilissimo affermarle. Un esempio è il calcolo della rappresentatività non in base alle tessere ma dell’organica della Forza Armata con un obbligo di trattenuta del 0.5% dallo stipendio, esercitando al contempo l’attività fuori dall’orario di lavoro. Fatto sta che oltre il danno vi potrebbe essere la beffa.
Infatti l’opinione pubblica potrebbe pensare che con questo testo i militari avranno guadagnato più di qualcosa, addirittura proprio nel momento in cui la Nazione avrebbe bisogno di maggiore compattezza e minore necessità di “sindacalizzare tale lavoro”.
Si potrà creare uno scenario dove, giustamente i sindacati vorranno affermarsi nei numeri, ma per far questo avranno bisogno di un ruolo che non possono avere finchè non avranno i numeri. Per uscire da questo circolo vizioso, si auspica che i decreti attuativi diventino l’occasione per dimostrare che il passaggio da Rappresentanze militari a Sindacati militari sarà conseguenza di una maturazione e crescita culturale in tal senso non solo da parte del personale ma anche della Amministrazione lavorando insieme nell’interesse comune.
Penso che i futuri sindacati potranno strutturarsi solo se porranno le loro radici sui valori e principi quali la dignità del lavoro militare per i quali tanti delegati della rappresentanza si sono spesi in questi quarant’anni e non sulle ceneri dell’istituzione. Non potrebbe essere altrimenti perché tale professione militare non può permettersi “proteste e rivendicazioni” fini a se stesse ma soprattutto oggi necessita di riferirsi alla Costituzione e al servizio alla Nazione.
1° Lgt. Antonello Ciavarelli
Intervento del Lgt Ciavarelli