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Sanità Taranto, Perrini (FdI): senologia lunghe liste d’attesa

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“Ho atteso un mese, prima di incontrare i vertici della Asl di Taranto – i direttori Vito Gregorio Colaccico (Generale), Sante Minerva (Sanitario), Vito Santoro (Amministrativo) e il dirigente Cup-Liste di attesa, Gianrocco Rossi – in modo che il confronto tenesse conto anche del tempo necessario per verificare la situazione nella nostra Asl e quindi poter ottenere alcune risposte. Una di queste è, peraltro, già calendarizzata in Commissione Sanità e questa settimana era in discussione, ma l’assenza dell’assessore alla Sanità, Palese, l’ha fatta saltare.

“L’incontro a Taranto alla Asl è servito, perci?, anche a sollecitare la struttura complessa di Senologia che non esiste. E’ evidente che per fare questo è necessario ripristinare l’organico dei medici radiologi, passato da 5 unità dedicate in epoca pre-covid ad attuali 2 unità, con sporadici rincalzi, del tutto insufficienti, cos? come occorre ripristinare l’organico infermieristico, passato da 5 a 3 unità (in alternativa 3 unità infermieristiche + 2 unità amministrative). Dal 2017 la ASL TA ha una Breast Unit, ma ci? è frutto dell’abnegazione di coloro che cercano di andare incontro all’esigenza delle pazienti ed evitare i viaggi della speranza. Ho ricevuto rassicurazioni, ma questa è una battaglia che sento in modo particolarmente perché so cosa provano le donne che si ammalano di tumore al seno.

“Ma l’incontro è servito anche a fare il punto sulle liste d’attesa e dei ritardi insopportabili accumulati a causa anche del Covid. Io ho una mia ricetta per risolvere almeno in parte il problema: fare visite anche il pomeriggio e il sabato, chiaramente potenziando l’organico dei medici, ma anche incentivando quelli che ci sono con gratificazioni anche di carattere economico.

“Infine, lo sguardo sull’edilizia sanitaria: bene i lavori che finalmente, anche su mia sollecitazione, vengono fatti all’esterno del Moscati, insopportabile il non utilizzo invece dell’ospedale di Mottola, una vera cattedrale nel deserto in un territorio che, invece, ha tanto bisogno di sanità. Infine, non poteva mancare un riferimento sul nuovo ospedale San Cataldo. Purtroppo in questo ultimo caso sono stato facile profeta: l’operatività non avverrà prima di due/tre anni e nel frattempo bisogna organizzarsi per assicurare la migliore sanità possibile.”