Risorse distratte nel milleproroghe. Rizzo: “La politica sia coerente con gli impegni assunti”
Riceviamo e pubblichiamo
Tentativi anche piuttosto goffi quelli messi in atto dal commissario straordinario della Camera di Commercio di Taranto, Gianfranco Chiarelli, per giustificare la distrazione dei 575 milioni di euro, inizialmente destinati agli interventi di bonifica del territorio jonico, per destinarli alla decarbonizzazione dello stabilimento jonico. L’articolo 21 del milleproroghe va, come sostenuto da esponenti di diversi partiti, abrogato senza se e senza ma.
Quelle risorse, derivanti dai beni sequestrati ai Riva, dovevano servire per bonificare un territorio fortemente danneggiato dalle emissioni inquinanti dello stabilimento, e per impiegare gli ex Ilva in AS, consentendo loro di tornare a lavorare. Detto ciò, va sottolineato che è inammissibile pensare che vengono finanziate operazioni di decarbonizzazione senza alcun progetto concreto.
Sono bastate solo parole perché venissero concesse somme pubbliche importanti. A proposito di risorse, ci piacerebbe sapere che fine hanno fatto i primi 400 milioni che lo Stato ha versato nel capitale della società, mentre più della metà dei dipendenti è in cassa integrazione, la fabbrica cade a pezzi senza manutenzione e le aziende dell’appalto sono in affanno per i mancati pagamenti.
Vergognoso che lo Stato si renda responsabile di tutto ciò. Chiediamo alle forze politiche che hanno presentato l’emendamento soppressivo all’art. 21, di dare seguito con coerenza all’impegno assunto con la comunità jonica nel giorno della manifestazione organizzata da Usb sotto la Prefettura di Taranto.
Franco Rizzo Coordinatore provinciale Usb Taranto