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Alessio Sundas e la valorizzazione del calcio femminile

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Il manager italiano d’eccellenza che è stato in grado di rivoluzionare il mondo del calcio, valorizzando anche il comparto femminile

Alessio Sundas, il players agent di origini italiane, colui che ha inventato e brevettato un metodo rivoluzionario in grado di valorizzare il calciatore.

Attraverso l’utilizzo di sofisticati strumenti di prestigio, il manager italiano ha messo in campo un’idea che si rivolge a ogni singolo calciatore, tant’è che, proprio il suo metodo detto “di valorizzazione”, ha contribuito a esaltare anche uno dei settori che, spesso e volentieri, purtroppo non vengono presi molto in considerazione: il calcio femminile.

Parliamo di risultati significativi che vanno a mettere in risalto un lavoro certosino e dettagliato che ha fatto realmente registrare degli esiti importanti così com’è avvenuto per una giocatrice del calcio femminile, la quale, mediante questo metodo, ha avuto la possibilità di conoscere i fuoriclasse del calcio europeo e ha, inoltre, firmato un contratto con la Roma di svariati milioni di Euro.

Un traguardo importante che, qualsiasi giocatore valoroso, caparbio e volenteroso, potrebbe raggiungere in quanto prevede una formazione e uno studio costante dello stesso giocatore, per poi passare alla stesura della scheda tecnica che, come dianzi riportato, valorizza il giocatore e, altro aspetto fondamentale, permette di perfezionare quelli che sono i suoi punti deboli.

Parliamo, dunque, di strumenti che possono cambiare le sorti dei ragazzi con questo metodo internazionale concepito dalla passione per il calcio e dalla voglia di fare bene.

Un concept creativo, pratico e assodato volto a coloro che vogliono davvero raggiungere i propri obiettivi. Basti pensare che, solo in America, ci sono ben 4.200.000 giocatori non valorizzati e, di questi, solo 52 sono riusciti ad approdare in Europa, dunque, perché non affidarsi ad Alessio Sundas e crescere fino a ottenere una carriera di tutto rispetto? La riflessione è d’obbligo, ma è anche vero che chi si ferma è perduto e solo la giusta valorizzazione può davvero contribuire a cambiare le sorti di questi giovani ragazzi.