Co.ce.r Marina: uguale trattamento, per le missioni all’estero
il comunicato Co.ce.r sulla legge di bilancio
Marina militare: Cocer, ‘legge Bilancio strumento per sanare sperequazioni equipaggi missioni’
Roma, 26 nov.
“Ben 3 anni fa il Ministro della Difesa pro tempore a latere del contratto per il comparto Difesa – Sicurezza firmò un impegno di Governo per estendere al personale della nostra Forza Armata la norma che riguarda il contingentamento delle missioni internazionali, dal 2016 pienamente applicato per le operazioni svolte a terra ed in cielo. Unica discriminante appare connessa alla superficie su cui si svolge la missione internazionale: chi opera in mare non ha lo stesso trattamento, come se fosse una attività di minor importanza e per il personale non comportasse lo stesso sacrificio ed un analogo rischio della vita. Ad oggi non si vede traccia nella Legge di Bilancio del suddetto provvedimento atteso da tre anni”. Lo scrive in una nota il Cocer della Marina militare.
“Non ha convinto i partiti di Governo, in primis una forza politica dell’attuale esecutivo cui eminenti esponenti furono firmatari dell’impegno preso, ad inserire nella Legge di Bilancio la modifica della Legge 145/2016, nemmeno dopo aver appreso in audizione dalla viva voce del Capo di Stato Maggiore della Marina che durante l’emergenza epidemiologica il personale svolge operazioni in mare per periodi ancora più lunghi di prima e senza mai toccare terra, con un sacrificio fisico inimmaginabile”, prosegue la nota del Cocer.
1° Lgt. Antonio Ciavarelli (Co.ce.r) commenta:
“E’ possibile che quando si lavora di più e con maggiori responsabilità come in navigazioni lunghe e in mari lontani si prenda meno di stipendio di quando si è in ufficio? Il Co.ce.R. marina chiede semplicemente uguale trattamento, per le missioni all’estero, rispetto alle altre Forze Armate.
Le indennità forfettarie (circa 3 euro al posto dello straordinario) non bastano a pagare baby sitter e badanti a causa delle lunghe lontananza dalla famiglia. Garantiamo la ricchezza da e per l’Italia.
Non siamo in crociera di piacere. Sono anni che l’esecutivo nei fatti abbandona gli equipaggi della marina militare o forse qualcuno pensa che le nostre navi siano delle love boat?”
Roma 26 Novembre 2020