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Salario accessorio al Comune di Taranto. La FP CGIL non arretra.

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Ronsisvalle e Marra della FP CGIL: “lì c’è un diritto che non viene reso disponibile e come FP CGIL non ci gireremo dall’altra parte”
 
La sezione lavoro del Tribunale di Taranto lo scorso 26 maggio ha dato una prima interpretazione sul ricorso presentato dalla Funzione Pubblica CGIL per conto di 150 dipendenti del Comune di Taranto, dal 2016 privati del salario accessorio per via della famosa ispezione dei Commissari MEF sui conti dell’ente civico.
Una inadempienza che la Funzione Pubblica continua a considerare basata su presupposti di cattiva interpretazione delle osservazioni mosse dai Commissari, ma su cui martedì scorso il giudice ha dato un iniziale parere, considerando i primi 10 ricorsi “infondati”.
Siamo all’esame di dieci ricorsi su 150 – spiegano dalla FP di Taranto, la segretaria provinciale Tiziana Ronsisvalle e la RSA del Comune di Taranto, Anna Marra – e crediamo che quell’istanza vada ancora difesa come il diritto di quei lavoratori che continuano a svolgere un servizio di prossimità unico e indispensabile, come la pandemia insegna.
Il salario accessorio 2016-2017, pattuito durante la contrattazione volontaria aziendale continua a non essere erogato ma la Funzione Pubblica non intende demordere.
Lì c’è un diritto – spiegano Ronsisvalle e Marra – e di fronte ad un diritto non disponibile come Funzione Pubblica non possiamo girarci dall’altra parte, per tale ragione non solo attenderemo gli esiti delle future decisioni, ma siamo pronti anche a promuovere impugnativa in Appello per le prime sentenze soccombenti e proseguire nella lotta per le altre.
Le ragioni dunque restano e la Funzione Pubblica non arretra.
Noi crediamo fortemente in questa rivendicazione – concludono Ronsisvalle e Marra – e perseguiremo tutte le strade possibili, ovviamente di respiro legale, per giungere al riconoscimento del diritto al salario.