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Coronavirus e vacanze: come sarà la stagione turistica dell’estate 2020

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Le conseguenze della pandemia sul turismo italiano

L’Italia è un paese a forte attrattività turistica e la spesa dei viaggiatori stranieri effettuata sul territorio nazionale rappresenta una voce rilevante per la sua bilancia dei pagamenti.

Il WTTC stima l’impatto complessivo del turismo, è del 13% del PIL italiano, un valore superiore alla media dei paesi UE e dell’economia mondiale nel suo complesso, in cui gioca un ruolo fondamentale la spesa degli stranieri in Italia che ammonta a 45 miliardi di euro di cui 15 sono dovuti a traffico di lungo raggio. Gli stranieri sono infatti il 50,3% dei turisti nel nostro Paese.

La perdita in questo primo trimestre di chiusura dal primo marzo al 31 maggio è stata stimata da Confcommercio in 11 miliardi di euro. Non si riesce a fare una stima per il futuro, visto che la Iata (International Air Transport Association) attualmente segna un crollo del 90% del traffico aereo. Per le città d’arte è un disastro visto che luoghi come Roma, Firenze e Venezia hanno il 70% del turismo generato dagli stranieri che non possono essere sostituiti dagli italiani, se non in piccola parte.

Negli ultimi mesi, l’Italia ha avuto un danno all’immagine, senza precedenti. In oltre 50 paesi si sconsiglia di venire in Italia, ciò confermato anche dalle moltissime disdette già registrate.

“Il viaggio che era una delle spese più accessibili e edificanti del nostro tempo libero, portatore di apertura mentale, conoscenza, pace, potrebbe diventare un privilegio per pochi, un lusso di un’élite – afferma Ivana Jelinic, presidente di Fiavet (Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo) – per questo dobbiamo iniziare subito a reagire, o l’intero comparto turistico ne uscirà con ferite non più sanabili, mentre il Paese avrà serie ripercussioni sociali.”

“L’unica possibilità che ci resta – continua la presidente – è la creazione di una cabina di regia, un gruppo circoscritto di lavoro pubblico-privato costituito da MIBACT e associazioni di categoria, che lavori sui protocolli necessari per ripartire, iniziando da quelli sulla sicurezza”.

La presidente invoca norme e certezze per pianificare il futuro in base ai nuovi costi cui le aziende andranno incontro, per evitare l’ecatombe, con un’attenzione particolare del Governo nel far calare in qualche maniera questa psicosi, certa che si può viaggiare in sicurezza.
Sulla imminente stagione estiva, sembra troppo presto per fare delle stime ma, se non ci si organizza per tempo, rischia di essere fortemente compromessa.

“Riteniamo che al momento sia non solo prematuro ma impossibile fare previsioni – afferma Antonio Capacchione, presidente del SIB (Sindacato Italiano Balneari) – perché tutto dipende dall’evoluzione dell’epidemia e che, sia il momento dell’apertura come le possibili modalità di esercizio dell’attività, dipendano dalle Autorità sanitarie pubbliche prima ancora che di quelle amministrative.”

“Ci sono danni economici incalcolabili – continua il presidente del SIB – ma anche una drammatica perdita di socialità e serenità per milioni di famiglie che non vedevano l’ora, dopo il lungo inverno, di iniziare a prendere il primo sole primaverile, di rincontrare gli amici di sempre e magari di fare il primo bagno di stagione”

A tal riguardo Antonio Capacchione interviene “In questo momento storico è utile ricordare a tutti che la spiaggia e il mare costituiscono, da sempre, luoghi di salubrità fisica e psichica: pensiamo solo all’origine della balneazione attrezzata italiana nei primi decenni dell’Ottocento collegata proprio al contrasto delle malattie dell’apparato respiratorio.

I balneari, tutti, non vedono l’ora di ritornare non solo a lavorare ma soprattutto a dare il loro prezioso e determinante contributo per la rinascita non solo economica ma anche morale del Paese”.

È quanto mai opportuno recuperare l’immagine dell’Italia all’estero per salvare il nostro comparto turistico.
E’ fondamentale che il Governo e, in modo particolare, la Farnesina agisca presso gli altri Paesi esteri per promuovere l’Italia come un Paese sicuro dove la sanità funziona e proprio per questo motivo i casi emergono.

Bisogna continuare ad avere fiducia nelle istituzioni, bisognerà continuare a muoversi a viaggiare in maniera intelligente e responsabile.

Fabio Ligonzo