Il dott. Cecinati al Rotary Club Taranto Magna Grecia
Tumori infantili: incremento, non epidemia
“I nostri maestri ci avvertivano: un bambino non è un piccolo uomo, e anche le patologie sono diverse”. Il dott. Valerio Cecinati, da un anno primario di Pediatria e Oncologia Pediatrica al “SS., Annunziata”, è anche da pochi mesi socio del R.C. Taranto Magna Grecia. Qui ha tenuto una conferenza sul delicato settore sanitario che dirige, ed è partito proprio con l’appena ricordato insegnamento fondamentale.
La serata è iniziata con una presentazione da parte del presidente del sodalizio, l’ing. Angelo Maggio, che ha anche annunciato con orgoglio l’imminente ingresso nel Club, come soci onorari, del Prefetto della provincia di Taranto, dott.ssa Antonia Bellomo e del Questore dott. Giuseppe Bellassai.
Tornando al relatore della serata, il dott. Cecinati ha raccontato del non facile compito di trattare una materia drammatica come i tumori con i bambini e con l’angoscia dei loro genitori, ma è stato anche – nei limiti del possibile – positivo, guardando ai grandi progressi della scienza e ai miglioramenti dei reparti: tutti quelli di oncologia, in Italia, sono in rete fra loro. Proprio Cecinati ha potuto creare il primo piccolo reparto operatorio da cinque posti letto, col ricavato della campagna promossa dall’indimenticata Nadia Toffa. Anche il Rotary Taranto Magna Grecia ha effettuato un service donando materiale diagnostico.
I dati, secchi e impietosi: ogni anno, in Italia si ammalano di tumori duemila bambini, e la leucemia costituisce un terzo dei casi. Ottimismo: i tumori in età pediatrica sono estremamente rari, al di là di certe dicerie; le guarigioni dalle leucemie erano meno del 30 per cento negli anni Settanta, per diventare più dell’80 per cento ai giorni nostri. Le guarigioni sono testimoniate da 30mila adulti italiani che sono stati bambini con tumore, ma sono diventati adulti e sono ben vivi.
E i tumori a Taranto? “Abbiamo un incremento, ma non è un’epidemia – ha detto il dott. Cecinati – perché a Taranto abbiamo 25 casi annuali a fronte di una media nazionale di 15-20”. La differenza c’è, ma è pur sempre di alcune unità.
Di positivo, ancora, sono due argomenti trattati dal nostro primario che ha due specializzazioni: pediatria e oncologia pediatrica. Il primo è che prima il medico e gli infermieri erano soli, mentre oggi accanto al bambino ammalato e alla sua famiglia c’è anche tutto un vortice di psicologi, assistenti sociali, medici clown, ecc.; il secondo è che il protocollo operativo è ormai uguale in tutti i centri italiani aderenti all’Associazione Italiana Ematologia Oncologica Pediatrica.
La conferenza si è conclusa con numerose domande e col plauso dei presenti.