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L’ amministrazione Melucci si insedia ufficialmente nei primi mesi di Luglio 2017.
Ancora non sono passati due anni e la maggioranza sotto i continui colpi di maglio del suo Sindaco ancora non trova pace. È di poche ore fa l’ ennesimo azzeramento della sua giunta, anticipata di qualche ora dalle dimissione della.V. Sindaco Tilgher, che che fa prefigurare altre defenestrazioni e nuove nomine.
Vorrei in questo mio piccolo excursus ricordare i nomi di coloro che in qualche maniera hanno, nel tempo, avuto il ben servito dal Sindaco o, se non altro, coloro che hanno preferito togliere anzitempo il ” disturbo”.
La prima simbolica azione, messa in atto appena eletto, che faceva intravedere lo scenario futuro, fu la notizia del suo abbandono al Movimento Liberdem ed al suo amico Musillo, che in qualche maniera lo aveva “inventato” candidato sindaco.
In seguito ci fu l’ allontanamento politico da Emiliano che anticipava, da parte di Melucci, il ritiro del ricorso al Tar per l’ Ilva e che ha preceduto il defenestramento del v. Sindaco De Franchi e dell’ Assessore Di Paola, entrambi di Bari, la cui nomina, non poche polemiche sollevò.
Vi è da ricordare che vi erano state quasi subito le dimissioni della dr.ssa Franchitto, rimaste inspiegabili per molti, stante la repentinità con cui furono rassegnate.
Seguì la revoca del ex Procuratore Sebastio che, pur di collaborare con questa amministrazione aveva accettato un ruolo minore di Assessore, nonostante rumors lo davano, come Presidente del Consiglio Comunale.
Anche il suo capo gabinetto dr. Fabio Ligonzo fu ridimensionato e gli fu affidato altro incarico per via di non troppo esaustive motivazioni date in pasto all’ opinione pubblica.
Ancora ci fu la revoca dell’ Assessore, architetto Scarcia, autentico galantuomo, che arrivò come un fulmine a ciel sereno, anche questo, ai più, inspiegabile, anche se molti parlarono di una posizione diversa, che lo stesso aveva assunto nei confronti dell’ ordine degli architetti con cui il primo cittadino ebbe a ridire su alcune valutazione dello stesso Ordine sul suo operato e che, sicuramente non era la stessa posizione del Sindaco.
Inoltre ci sono state le vicende per la Presidenza dell’ Amat che ha visto alternarsi in rapida successione prima Fazioli e poi Cavaliere, per arrivare in seguito a manovre tattiche ed alchimie politiche, all’ attuale Presidente Gira.
Ed ancora alla sostituzione quasi istantanea del Presidente dell’ Amiu Tagliente, per via della sua controversa incompatibilità.
Per non parlare delle ” black list” per alcuni giornali e/o giornalisti come Cosmopolis, Jotv, Taranto Sera, Corriere del giorno1947 di de Gennaro, Telenorba.
E voglio ricordare dell’ abbandono di sei componenti della maggioranza che a vario titolo non avevano più feeling con il nostro, che rispondono al nome di Fuggetti, Simili, Festinante, Pulpo, de Gennaro e Stellato, la cui conseguenza è stata di ridurre al minimo la pattuglia che
oggi compone la maggioranza stessa.
E vogliamo parlare delle sue dimissioni, rassegnate perchè in seguito alla votazioni per la Presidenza della Provincia, nelle quali era il candidato per la sinistra, non trovò neanche i voti della sua maggioranza, che ancora in quegli stessi uomini lo regge alla guida della città. Stesse dimissioni ritirate 18 giorni dopo in quanto, si disse, che aveva ritrovato coesione e rocciosa determinazione negli stessi uomini, che lo indussero e convinsero a continuare.
Per non parlare dei continui rimescolamenti di Assessorati che hanno visto coinvolti Motolese (da Partecipate a Lavori Pubblici), Viggiano( da Patrimonio ad Ecologia).
Ed infine vorrei ricordare gli spostamenti che hanno riguardato i dirigenti delle varie direzioni, come la dr.ssa Fornari(da servizi sociali al personale), dr. Spano ( da personale a sevizi sociali), dell’ avv. Mariella De Florio( da avvocatura ad Arca Jonica), del dr Pisano(da attività produttive alle partecipate) e
dr.ssa Irianni (da Patrimonio a attività produttive).
Qual’è l’esegesi di quest’avventura amministrativa ?
A mio parere sembra un odissea che fa rimpiangere persino Stefano, che periodicamente, tirava fuori l’arma spuntata del dissesto allorquando non sapeva più cosa dire.
Un’ amministrazione che non ha un taglio politico , un programma da seguire, ma che esprime solo comunicati, che non ha nessun riferimento che le dia un respiro nazionale, atto ad ottenere risultati per la città.
È insomma chiusa nelle mani del Sindaco, uomo solo al comando, che non interagendo con nessuno, decide per tutti, con i risultati che tutti sappiamo e subiamo, e che ora, non avendo più numeri propri in maggioranza , cerca e trova stampelle al bisogno.
Ma può una Città subire ancora, un’amministrazione ingessata e nuovamente paralizzata nelle sue attività?
Tony Cannone
Fratelli d’ Italia
V. Presidente Consiglio Comunale TA
Sottufficiale Marina Militare in pensione- fondatore associazione culturale Delfino Blu (1996), promotore per 8 anni consecutivi Premio Città di Taranto, premio rivolto ad artisti, pittori scultori, artigiani, fotografi, provenienti da diversi paesi esteri, premi di poesie. Mostre d’arte varia. Cofondatore blog Blufree. Appassionato da ragazzo di fotografia. Aderisce da anni ad una associazione di Templari (solidarietà e beneficenza)