Politica

RICORDATE “GLI UMANI E LE BESTIE” DI RENZI?

Condividi questo articolo:

In queste ultime ore mi sono tornate in mente le meravigliose parole di Matteo Renzi quando ancora guidava personalmente il governo della Repubblica con mano salda e piglio sicuro. Fu il governo tra le sue due controfigure, Letta e Gentiloni, e fu quello che svendette la terra patria ai Signori d’Europa accettando di tenersi tutti gli immigrati del mondo in cambio di far decantare il suo deficit in…”flessibilità”. Si badi: quel “tenersi” s’intende “farli tenere” agli italiani, economicamente (regalando a ognuno mille euro a testa al mese con le nostre tasse) e come vicini di casa perché non è ai Parioli o a Milano Due che li hanno piazzati.

E per giustificare questo scempio, e sottrarsi alle critiche della “becera” destra, il treccartista di Firenze, come al solito, sparò più alto che potè. Chi non ricorda la sua famosa frase sull’immigrazione? Disse esattamente: “Da una parte ci sono gli umani, dall’altra le bestie…”. Ovviamente, gli umani erano “loro” il Pd, i fighetti radical chic,  la cosiddetta sinistra al caviale, le cooperative rosse di “mafia capitale” e dintorni  e  i preti affamati di “sterco del diavolo”. Dall’altra parte, per le “bestie”, s’intendeva,  ufficialmente il mondo politico di centrodestra, ma ufficiosamente tutto un popolo di italiani ormai insofferente di fronte a una marea di degrado, violenza e criminalità che veniva a soffocare città e paesi.

Ma ecco, nelle ultime ore, un paio di risposte agli “umani”. Da una parte l’ennesimo raccapricciante strazio e delitto della sedicenne Desireè a Roma (simile a quell’altra adolescente Pamela di Macerata) ad opera degli “amici immigrati” che lordano di violenza e di droga questo già sfortunato Paese. Ed ecco che si scopre che uno dei quattro stupratori e assassini di Desireè (dodici ore di agonia inflitte e una ragazzina di 16 anni sino alla morte), senegalesi e nigeriani, tra clandestini ed espulsi alla maniera carlona degli “umani”, uno – dicevo – era in Italia col “permesso umanitario”. Visto, Renzi? Le bestie non hanno avuto il sopravvento: sino ad ora stanno vincendo gli umani come te e gli amici tuoi.

E poiché parliamo di umanità, come non citare la “radiosa” sentenza  nientemeno che  della Corte Europea  che ha condannato l’Italia accusata di aver  mancato di umanità nel trattare col “carcere troppo duro”  il detenuto malato  81enne Bernardo Provenzano negli ultimi quattro mesi della sua carcerazione prima della morte, da marzo a luglio del 2016. Secondo la stessa Corte (i cui componenti forse non hanno mai letto un rigo sulle gesta dei Corleonesi negli ultimi sessant’anni) il braccio destro di Riina, diventato capo dei capi dopo l’arresto di questi, non doveva essere sottoposto al regime del 41 bis. Per gli smemorati, ‘Zu Binnu era stato condannato a venti ergastoli per decine di omicidi oltre a  tutto il codice penale fatto a pezzi.

Ma attenzione, signori d’Europa, sempre così acidini con noi “bestie” italiane, potete consolarvi con una paio di pesanti solidarietà: quella del giornalista e politico di sinistra (anche già eurodeputato) Claudio Fava, figlio del giornalista Pippo ucciso dalla mafia; e dei radicali di “Nessuno tocchi Caino”, associazione creata per lottare contro la pena di morte nel mondo, ignara  – forse – di quante sentenze di morte abbia emesso la mafia. Io non dico di leggere libri di storia, ma a qualche quotidiano la volgiamo dare un’occhiata ogni tanto?

Antonio Biella