Spettacoli e Cultura

AL VIA LA RASSEGNA ESTIVA ALL’ARENA VILLA PERIPATO

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Venerdì 6 luglio primo appuntamento con la risata nell’ambito della Rassegna Estiva in Villa Peripato. Primo appuntamento con la compagnia La Rotaia che porta in scena la commedia comica italo-dialettale “Tre San Giuseppe e na Madonna” regia di Gianfranco Carriglio. Costo del biglietto posto unico numerato in prevendita €5,50 presso il Box Office in via Oberdan angolo via Nitti, telefono 099.4540763. Questa sera a partire dalle ore 19,00 direttamente al botteghino del teatro con ingresso da via Pitagora al costo di €5,00. Inizio spettacolo ore 21,00. Il direttore artistico, Gabriella Casabona, anche per questa edizione targata 2018 ha voluto approntare un cartellone ricco e variegato per andare incontro a tutti i gusti con spettacoli fruibili dalle famiglie. Una vecchia storia che può essere quella di tante ragazze al giorno d’oggi, chiuse in una realtà provinciale,che sognano di sfondare nel mondo dello spettacolo e realizzare così il loro riscatto esistenziale. Carmelina, spinta dalla madre, manda le sue foto a Roma e finisce a Cinecittà dove, contrariamente ai sogni e alle speranze che aveva riposto nel mondo incantato della celluloide, ingenua com’è lei e sua madre, si ritroverà a girare un volgare filmetto hard.  Ben presto questo scheletro nell’armadio della ragazza diventa di dominio pubblico nella piccola comunità rurale, provocando lo sfottò dei giovanotti e l’ira dei genitori dell’ignaro fidanzato, trasferitosi per lavoro in Germania.
Chi ne rimane distrutto e avvilito è il padre della ragazza che fino a quel momento aveva fatto della dignità e dell’onore il suo modello di vita, confortato unicamente dal suo vecchio amico del cuore. per porre rimedio alla sua disavventura, Carmelina mette in atto una serie di goffe iniziative che, invece di risolverla, la fanno precipitare in una serie di situazioni dai risvolti divertenti e scene madri di teatro d’altri tempi, alla fine delle quali si ritrova sedotta e abbandonata. Quando tutto è crollato intorno alla ragazza, il colpo di scena: l’arrivo di una agente di spettacolo romana con la
proposta di una scrittura da protagonista per un film importante e la prospettiva di diventare una ricca nuova Greta Garbo.

D’incanto tutti i pretendenti che l’avevano bollata e ripudiata, sfacciatamente rivendicano la prelazione sulla paternità del nascituro. La commedia esilarante, a volte amara perché vera, invita a riflettere sulla verità dei rapporti personali al di là degli interessi materiali e, attraverso le sdrucciolevoli strade dei buoni sentimenti, rivolge un interrogativo allo spettatore: è più giusto lasciare che i​ figli inseguano i loro sogni inciampando e rialzandosi nel difficile
percorso o è meglio accompagnarli pian piano lasciandoli diventare autonomi pian piano? Il tutto condito col classico stile de “ La Rotaia”.

a Cinecittà dove, contrariamente ai sogni e alle speranze che aveva riposto nel mondo incantato della celluloide, ingenua com’è lei e sua madre, si ritroverà a girare un volgare filmetto hard.  Ben presto questo scheletro nell’armadio della ragazza diventa di dominio pubblico nella piccola comunità rurale, provocando lo sfottò dei giovanotti e l’ira dei genitori dell’ignaro fidanzato, trasferitosi per lavoro in Germania.
Chi ne rimane distrutto e avvilito è il padre della ragazza che fino a quel momento aveva fatto della dignità e dell’onore il suo modello di vita, confortato unicamente dal suo vecchio amico del cuore. per porre rimedio alla sua disavventura, Carmelina mette in atto una serie di goffe iniziative che, invece di risolverla, la fanno precipitare in u na serie di situazioni dai risvolti divertenti e scene madri di teatro d’altri tempi, alla fine delle quali si ritrova sedotta e abbandonata. Quando tutto è crollato intorno alla ragazza, il colpo di scena: l’arrivo di una agente di spettacolo romana con la
proposta di una scrittura da protagonista per un film importante e la prospettiva di diventare una ricca nuova Greta Garbo.

D’incanto tutti i pretendenti che l’avevano bollata e ripudiata, sfacciatamente rivendicano la prelazione sulla paternità del nascituro. La commedia esilarante, a volte amara perché vera, invita a riflettere sulla verità dei rapporti personali al di là degli interessi materiali e, attraverso le sdrucciolevoli strade dei buoni sentimenti, rivolge un interrogativo allo spettatore: è più giusto lasciare che i​ figli inseguano i loro sogni inciampando e rialzandosi nel difficile
percorso o è meglio accompagnarli pian piano lasciandoli diventare autonomi pian piano? Il tutto condito col classico stile de “ La Rotaia”.

a Cinecittà dove, contrariamente ai sogni e alle speranze che aveva riposto nel mondo incantato della celluloide, ingenua com’è lei e sua madre, si ritroverà a girare un volgare filmetto hard.  Ben presto questo scheletro nell’armadio della ragazza diventa di dominio pubblico nella piccola comunità rurale, provocando lo sfottò dei giovanotti e l’ira dei genitori dell’ignaro fidanzato, trasferitosi per lavoro in Germania.
Chi ne rimane distrutto e avvilito è il padre della ragazza che fino a quel momento aveva fatto della dignità e dell’onore il suo modello di vita, confortato unicamente dal suo vecchio amico del cuore. per porre rimedio alla sua disavventura, Carmelina mette in atto una serie di goffe iniziative che, invece di risolverla, la fanno precipitare in u na serie di situazioni dai risvolti divertenti e scene madri di teatro d’altri tempi, alla fine delle quali si ritrova sedotta e abbandonata. Quando tutto è crollato intorno alla ragazza, il colpo di scena: l’arrivo di una agente di spettacolo romana con la
proposta di una scrittura da protagonista per un film importante e la prospettiva di diventare una ricca nuova Greta Garbo.

D’incanto tutti i pretendenti che l’avevano bollata e ripudiata, sfacciatamente rivendicano la prelazione sulla paternità del nascituro. La commedia esilarante, a volte amara perché vera, invita a riflettere sulla verità dei rapporti personali al di là degli interessi materiali e, attraverso le sdrucciolevoli strade dei buoni sentimenti, rivolge un interrogativo allo spettatore: è più giusto lasciare che i​ figli inseguano i loro sogni inciampando e rialzandosi nel difficile
percorso o è meglio accompagnarli pian piano lasciandoli diventare autonomi pian piano? Il tutto condito col classico stile de “ La Rotaia”.

a Cinecittà dove, contrariamente ai sogni e alle speranze che aveva riposto nel mondo incantato della celluloide, ingenua com’è lei e sua madre, si ritroverà a girare un volgare filmetto hard.  Ben presto questo scheletro nell’armadio della ragazza diventa di dominio pubblico nella piccola comunità rurale, provocando lo sfottò dei giovanotti e l’ira dei genitori dell’ignaro fidanzato, trasferitosi per lavoro in Germania.
Chi ne rimane distrutto e avvilito è il padre della ragazza che fino a quel momento aveva fatto della dignità e dell’onore il suo modello di vita, confortato unicamente dal suo vecchio amico del cuore. per porre rimedio alla sua disavventura, Carmelina mette in atto una serie di goffe iniziative che, invece di risolverla, la fanno precipitare in u na serie di situazioni dai risvolti divertenti e scene madri di teatro d’altri tempi, alla fine delle quali si ritrova sedotta e abbandonata. Quando tutto è crollato intorno alla ragazza, il colpo di scena: l’arrivo di una agente di spettacolo romana con la
proposta di una scrittura da protagonista per un film importante e la prospettiva di diventare una ricca nuova Greta Garbo.

D’incanto tuttii pretendenti che l’avevano bollata e ripudiata, sfacciatamente rivendicano la prelazione sulla paternità del nascituro. La commedia esilarante, a volte amara perché vera, invita a riflettere sulla verità dei rapporti personali al di là degli interessi materiali e, attraverso le sdrucciolevoli strade dei buoni sentimenti, rivolge un interrogativo allo spettatore: è più giusto lasciare che i​ figli inseguano i loro sogni inciampando e rialzandosi nel difficile
percorso o è meglio accompagnarli pian piano lasciandoli diventare autonomi pian piano? Il tutto condito col classico stile de “ La Rotaia”.

 

Gianfranco Maffucci

Sottufficiale Marina Militare in pensione- fondatore associazione culturale Delfino Blu (1996), promotore per 8 anni consecutivi Premio Città di Taranto, premio rivolto ad artisti, pittori scultori, artigiani, fotografi, provenienti da diversi paesi esteri, premi di poesie. Mostre d’arte varia. Cofondatore blog Blufree. Appassionato da ragazzo di fotografia. Aderisce da anni ad una associazione di Templari (solidarietà e beneficenza)