Politica

VOGLIONO SCHIAVI E NOMADI(da Marginalmente)

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L’ultima “bella notizia” di questi tempi moderni è quella del braccialetto elettronico messo non ai delinquenti, ma ai lavoratori di Amazon, il colosso internazionale di vendite via Internet che sta ammazzando il commercio facendo chiudere milioni di saracinesche.

La notizia è che il braccialetto elettronico non è ancora operativo e – secondo l’azienda – servirebbe a facilitare il lavoro degli operatori mentre in realtà sarebbe uno strumento diabolico per registrare ogni movimento delle braccia del lavoratore con relativi tempi per spiarne l’ ”operosità”.

Uno strumento diabolico, si diceva, ma ancor più un’idea diabolica di lavoro dipendente. E Amazon non sta sulla luna, ma sta aprendo sempre nuovi e immensi punti di smercio in Italia, l’ultimo (impressionante!) a Vercelli.

I sindacati, alla notizia, hanno dato segni di vita. Speriamo. Ciò che ci fa disperare è il quadro generale del lavoro in Italia e nel mondo.

Già il premier di infausta memoria, Monti, disse che il futuro del lavoro stava nella mobilità dei lavoratori e che – in questo scenario – l’Italia era penalizzata perché troppi italiani sono proprietari di casa e mal disposti a trasferirsi. Secondo Monti, dovremmo vivere in capanne di pelli, come i Sioux, pronti a spostarsi per seguire i bisonti. A questa bella idea dobbiamo aggiungere che, effettivamente, tanti nostri giovani meridionali sono costretti a trasferirsi al Nord, anche oltre confine, e altrettanto sono costretti a fare tanti giovani e meno giovani dello stesso Nord Italia. Se si aggiunge che dai Paesi del terzo mondo giungono impressionanti ondate di migranti, abbiamo anche quel fenomeno così amato dai boldriniani in primis, ma da tutta la sinistra in generale, detto del “sostituzionismo”.

Aggiungiamo, infine, la crescita del precariato nel mondo del lavoro (a volte anche di pochi giorni, in barba al presunto milione di posti di lavoro vantato da Renzi col suo Jobs Act); e le retribuzioni sempre più miserevoli tipo i 40 euro al mese del call center chiuso dai CC. a Taranto.

Totò diceva: “E’ la somma che fa il totale!”  Se mettete insieme tutti questi fattori avrete un popolo di straccioni, senza lavoro fisso e senza fissa dimora, disposto a spostarsi qui e là per trovare un po’ di lavoro a quattro soldi e con “braccialetti”. Se è questo il futuro che vogliamo per i nostri figli… Altrimenti occorre reagire subito. E’ stato dimostrato che lo sdegno degli italiani verso i sacchetti biodegradabili dei supermercati da pagare alla cassa ha provocato un pesante calo nelle vendite di ortofrutta. Forse è possibile dimostrare ai marziani di Amazon che qui in Italia non gradiamo certi sistemi. Così come per i sacchetti a pagamento molti hanno riscoperto il fruttivendolo sotto casa, anche per molti altri acquisti possiamo riscoprire il piacere di andar per negozi e rinvigorire il commercio locale.

BONUS: SORRIDIAMO UN PO?

Per non farci sempre sangue acido, sorridiamo un po’ con le “elargizioni” elettorali. Berlusconi, come è noto, ha promesso di istituire una tassa unica al 23 per cento, che sarebbe all’incirca la metà di quella che paghiamo oggi. Renzi è insorto lamentandosi perche quella riduzione fiscale favorisce anche i più ricchi. A parte la riconferma della solita tenace invidia sociale comunista (ricordate i manifesti “Anche i ricchi piangano”?), credo che la maggior parte degli italiani gradirebbero veder gonfiare i propri guadagni, la busta paga o pensione con un dimezzamento delle tasse, infischiandosene se anche il poco simpatico Cordero di Montezemolo risparmia  e  molto più di noi.

Ma la cosa più divertente è che, mentre Renzi critica Berlusconi per il favore ai più benestanti, lo stesso segretario del Pd annuncia una sfilza di bonus per tutti i cittadini con reddito da zero a 100mila euro. Stesso bonus figli, quindi, anche per chi guadagna cinque-seimila euro al mese? Ma non era lo stesso discorso di Berlusconi? Poi, per non farsi mancare niente, il programma renziano prevede 400 euro al mese a figlio per tre anni; 240 a figlio ogni mese sino a 18 anni; e i fatidici 80 euro al mese sino ai 26 anni. Totale spesa dello Stato per ogni figlio: 61.880 euro. Bum!

Antonio Biella

Gianfranco Maffucci

Sottufficiale Marina Militare in pensione- fondatore associazione culturale Delfino Blu (1996), promotore per 8 anni consecutivi Premio Città di Taranto, premio rivolto ad artisti, pittori scultori, artigiani, fotografi, provenienti da diversi paesi esteri, premi di poesie. Mostre d’arte varia. Cofondatore blog Blufree. Appassionato da ragazzo di fotografia. Aderisce da anni ad una associazione di Templari (solidarietà e beneficenza)